Paraty House,Rio de Janeiro

Immagine

La Paraty House di Marcio Kogan e Suzana Glogowski si presenta come un volume composto da due scatole di cemento armato ancorate al fianco della montagna di un’isola brasiliana. Due prismi moderni tra gli enormi massi del litorale.

Immagine

I volumi del progetto, esterni alla montagna, sono posti quasi all’altezza della spiaggia, a sbalzo su di essa per 8 metri. La casa, con abilità strutturale, trova equilibrio nella topografia del terreno, e costituisce una sorta di accesso aperto e ampio a una natura praticamente incontaminata. Fra le rocce di Paraty, nella fitta foresta pluviale dell’isola, si scopre questo volume ortogonale che penetra nel verde e da cui si ha subito accesso al cuore della casa che ospita un’importante collezione di mobili del XX secolo progettati, tra gli altri, da George Nakashima, Luis Barragan, Lina Bo Bardi, Sérgio Rodrigues, Joaquim Tenreiro e Zanine José Caldas.

Immagine

Gli abitanti arrivano solo in barca: l’ingresso della casa, a cui sia accede dopo aver attraversato la spiaggia, avviene tramite un ponte metallico che, passando al di sopra di una piscina in cristallo, conduce alle scale che collegano al volume più basso in cui vi sono soggiorno, cucina e servizi. Questo spazio continuo interno ha una lunghezza di 27 metri ed enormi vetrate per permettere la vista-mare. Le stesse scale conducono al volume superiore che ospita le camere da letto. Nella parte anteriore della casa, pannelli retrattili di rami di eucalipto proteggono le stanze dal sole. Gli spazi che si affacciano verso il monte hanno piccoli patii interni con illuminazione zenitale e calcestruzzo a vista trattato con una particolare texture.
Tutta la parte superiore della casa è coperta da terrazze, osservatori per gli abitanti, o da giardini per le sculture e per le piante medicinali e le erbe commestibili.

ImmagineImmagine

He Installation,Roma,2013

Immagine

Il gruppo bam! bottega di architettura metropolitana,formato da Alberto Bottero, Valeria Bruni, Simona Della Rocca, Fabio Vignolo,ha vinto il concorso YAP MAXXI 2013(un programma per la promozione ed il supporto di giovani architetti organizzato dal MAXXI in associazione con il MoMA/MoMA PS1 di New York ed altri enti)con la sua He Installation.

He è un’installazione aerostatica di grandi dimensioni che, alzandosi sopra la piazza del MAXXI, fluttua nell’aria proiettando la sua ombra sull’erba e su una piattaforma di legno tutto intorno: luogo di sosta, gioco e relax. Durante il giorno, dal perimetro del prisma aerostatico gocciola acqua che delimita idealmente lo spazio sotto il volume e crea una cortina rinfrescante per il pubblico. Quando scende la notte, l’acqua lascia il posto alla luce che trasforma l’aerostato in una lanterna sospesa nel cielo.
Grandi dimensioni e leggerezza, innovazione e flessibilità, trasparenza e sostenibilità sono le caratteristiche di He che, alla fine dell’estate, sarà sgonfiato e l’elio sarà recuperato e impiegato nella ricerca scientifica e medica.

Kengo Kuma firma il progetto definitivo per la Stazione di Susa

Immagine

Lo scorso giovedì 31 gennaio è stato presentato il progetto definitivo della Stazione internazionale di Susa, che porta la firma di Kengo Kuma, presso la sede del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di Roma. La futura Torino-Lione sarà composta da una galleria profonda 12 chilometri con un intervento che si estende per 3 chilometri in superficie nella Piana di Susa.

Approvata dal Consiglio di Amministrazione della Lyon Turin Ferroviaire, la società italo-francese con l’incarico di realizzare la nuova tratta Torino-Lione, la proposta dell’archistar giapponese si è aggiudicata il concorso internazionale al quale hanno preso parte anche Norman Foster, Benedetta Tagliabue, Dietmar Feichtinger e l’agenzia 5+1AA di Alfonso Femia e Gianluca Peluffo.

Il progetto definitivo, quasi interamente sotterraneo, prevede interventi che riguardino esclusivamente aree già destinate al trasporto, nel tentativo di ridurre il più possibile il consumo di suolo e, al tempo stesso, ottimizzando i vantaggi dell’opera, come per esempio la riduzione dei tempi di percorrenza e l’incremento della capacità di trasporto merci.

Mario Ciaccia il Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha dichiarato in occasione della presentazione di giovedì scorso:

” l’attenzione all’ambiente e al territorio devono coniugarsi con la dimensione europea del progetto che rappresenta una tratta strategica del Corridoio Mediterraneo della rete transeuropea Ten-T. Una volta decisa la realizzazione di un’opera strategica è necessario assicurare un confronto continuo con il territorio durante l’intero processo: dall’ideazione dell’opera alla sua costruzione e successiva gestione, assicurando al territorio stesso costante informazione, trasparenza del processo decisionale, accoglimento e sviluppo delle istanze locali “.

L’idea concepita da Kengo Kuma prende le mosse dalla volontà di creare un’opera di collegamento d’ importanza strategica, al confine fra l’Italia e la Francia, pur perseguendo l’obiettivo di realizzare una stazione che sia estensione dello spazio circostante. Lo stesso Kengo Kuma ha ribadito: “ il nostro obiettivo non è quello di creare un oggetto alieno ma di valorizzare gli elementi del territorio di Val di Susa, richiamando i tratti delle montagne vicine e del paesaggio alpino”.

Busan Cinema Center,Coop Himmelb(l)au

Immagine

Il progetto del Busan Cinema Center in Sud Corea è una delle ultime creazioni della cooperativa d’architetti viennese Coop Himmelb(l)au, guidata dall’architetto Wolf D. Prix. E’ il risultato di una riflessione sulla sovrapposizione di spazi aperti e chiusi, aree pubbliche e private e del loro intersecarsi.
Una piazza urbana viene costruita dal rapporto tra edifici-oggetto disposti nello spazio e due grandi tetti, elementi di connessione tra i diversi edifici e le zone aperte. Il più spettacolare è una copertura a sbalzo con una campata di 85 metri, che si sviluppa da un unico elemento di sostegno a doppio cono. Una tematica, quella del tetto inteso come elemento architettonico, già affrontata dallo studio in passato nel progetto BMW Welt di Monaco. Qui, in Corea, la costruzione di una copertura libera da sostegni si avvicina molto all’idea di un tetto “volante” inteso non come schermo orizzontale, bensì come elemento articolato anche in senso tridimensionale.
Fra interni ed esterni la superficie utile ha uno sviluppo di 58 mila metri quadrati suddivisi tra sale di proiezione, spazi per eventi, atelier creativi, ristoranti e uffici. Nella Urban Plaza dialogano un grande anfiteatro all’aperto e la Red Carpet Zone, segnata da una rampa che si sviluppa attorno alla colonna a cono a sostegno della copertura e che diventa durante il Busan International Cinema Festival passerella d’accesso e ingresso.

Immagine

Un sistema computerizzato a LED riveste l’intradosso delle due coperture crea effetti cromatici e dinamici e funziona come “cielo virtuale” che connette gli edifici-oggetto e le zone piazza dando vita ad un spazio urbano continuo e multifunzionale, adatto ad un complesso pensato come flessibile ed “ibrido”, utilizzabile sia durante il periodo del Festival che in attività che si dispiegano regolarmente durante tutto il corso dell’anno.

Immagine

Immagine

Sliced Porosity Block di Steven Holl

Immagine

Lo “Slice Porosity Block” progettato da Steven Holl Architects a Chengdu è stato completato! Situato a sud dell’intersezione tra il primo anello della tangenziale e Ren Min Nan Road, il complesso di 3 milioni di metri quadrati ad uso misto si compone di cinque torri con uffici, appartamenti, negozi, un albergo, bar e ristoranti.La tagliente geometria del progetto nasce da un attento studio dell’esposizione di luce rispetto al tessuto urbano circostante.La luce passa tra gli edifici tagliati con aperture e rientranze, più tre vuoti di grandi dimensioni forniscono padiglioni d’ingresso che conducono all’interno del complesso.Il tutto è collegato con scale portano alla piazza centrale, che comprende tre terrazze con posti a sedere, alberi e grandi piscine(che possono anche funzionare come lucernari per il centro commerciale sottostante).

Spiegando l’importanza di questo spazio, Holl ha detto: “La piazza pubblica è il dono [dell’edificio] alla città.Vedere le persone che utilizzano questo spazio è una vera gioia.”

Strutture bianche in calcestruzzo sono espresse all’esterno delle torri e rivelano dei rinforzi diagonali per proteggerle durante i terremoti.Ogni edificio viene riscaldato e raffreddato geotermicamente.

In questo edificio come nel Galaxy Soho di Zaha Hadid il rapporto con l’ambiente è molto contrastante nonostante si debba riconoscere il forte impatto dell’edificio sul contesto circostante.

 

The Shard by Renzo Piano,London

ImmagineImmagineImmagineImmagine

La Scheggia, disegnato da Renzo Piano, è alto 310 metri d’altezza, 87 piani di cui 72 abitabili ed è il grattacielo più alto d’Europa. Inaugurato il 5 luglio 2012 comprende al suo interno uffici, appartamenti, un albergo, ristoranti, negozi e un osservatorio aperto al pubblico tra il 68esimo e il 72esimo piano. The View from the Shard (La vista dallo Shard), nome dell’osservatorio, è a 244 metri d’altezza, il punto di osservazione più alto d’Europa e il più alto livello abitabile del grattacielo. Offre una visuale a 360 gradi su tutta Londra con visibilità fino a 64 chilometri di distanza.L’apertura è attesa per il 1° Febbraio di quest’anno.

L’edificio che sorgerà nell’area di Southwark, rappresenta un punto d’attrazione per il rilancio della città sull’altra sponda del fiume e aderisce perfettamente al progetto di rilancio della metropoli come capitale del XXI secolo. Un edificio destinato a diventare un’ “icona” non solo per l’aspetto imponente e pressoché unico , ma anche per il suo alto contenuto simbolico.

“Non è stato costruito così per capriccio o per caso – ha spiegato Renzo Pianoma la sua forma piramidale segue il decrescente peso delle funzioni (uffici, hotel, appartamenti) e ricorda le guglie a spirali delle chiese di Londra costruite dall’architetto di St. Paul, Christopher Wren, come precisi segnali urbani nella ricostruzione della città dopo il grande incendio del 1666″.

Immagine

Questo è il video preso da http://www.theviewfromtheshard.com che mostra tutte le qualità di quest’opera.

Museo d’Arte Contemporanea di Richard Meier,Barcellona

460352473_7406007c39_o

Il museo è stato realizzato da Richard Meier negli anni novanta a Barcellona,lo scopo principale era quello di riqualificare l’area circostante alla costruzione in occasione dei giochi olimpici del ’92.Interessantissima l’idea dell’architetto di utilizzare un’area decadente allo scopo di creare un’opera utile al luogo per crescere e attraverso la piazza incentrare i giovani e gli anziani,cercando di emulare ciò che avvenne a Parigi con il Centre Pompidou.

Immagine

L’interno dell’edificio si sviluppa secondo lo stile di Meier basato sull’utilizzo della luce naturale attraverso le numerose vetrate che illuminano gli interni,assieme all’utilizzo del colore bianco tipico di quest’architetto.

Posto qui un interessantissimo documentario su quest’opera.

Sede centrale della CCTV,Pechino

Immagine

L’OMA ha annunciato ultimamente il completamento della sede centrale della China Central Television a Pechino,dopo un periodo di costruzione lungo otto anni pieno di difficoltà dovute a numerose battute d’arresto,ritardi e persino un incendio.Il progetto è stato supervisionato da Rem Koolhaas e da un ex socio dell’OMA Ole Sheeren,lo scopo era quello di “reinventare il grattacielo”.

Immagine

Il complesso di 473.000 metri quadri,che dovrebbe aprire  nel corso dell’anno,conterrà:uffici,studi,trasmissioni radiotelevisive e sale di produzione.

Immagine

Koolhaas con questo edificio manifesta l’ascesa del paese come potenza globale e vuole introdurre il mondo in un futuro digitale.Un’opera ancora tutta da scoprire insomma !

La casa di Frank Lloyd Wright salvata (ancora !)

Immagine

Questo è stato un anno pazzesco per la vecchia casa di Frank Lloyd Wright a Phoenix! Questa bella casa fu costruita da Wright per il figlio ed è scampata alla demolizione per tre volte,finalmente in questi giorni ha trovato un acquirente che (si spera!) possa salvarla da ulteriori turbolenze.Prima di questo acquirente un gruppo di sviluppatori avidi decisero di abbatterla per costruire un nuovo complesso.Questo provocò l’indignazione nazionale,persino il New York Times pubblicò un graffiante articolo in prima pagina,così si fermò la demolizione solo temporaneamente, mentre la città si affrettava a trovare un acquirente per la casa.Dopo una serie di difficoltà finalmente è stato trovato un acquirente! E ora la casa sarà nelle buone mani della The Frank Lloyd Wright Buildings Conservancy, che lo manterrà nella bella, condizione storica.

Immagine

Costruita nel 1952,la casa è in puro stile Wright,ed è l’unica residenza costruita con lo stesso design del Museo di Guggenheim di New York.

Immagine